Il Complesso Monastico di San Giorgio a Ferrara

Patrimonio storico-monumentale

Luogo: Ferrara

Abstract:

La fondazione della chiesa di San Giorgio potrebbe risalire già all’anno 657, data in cui la città di Ferrara divenne sede episcopale. La tradizione ricorda infatti che intorno a tale anno San Maurelio, Vescovo di Voghenza, trovò rifugio tra le mura di San Giorgio e vi trasferì la sua diocesi. La prima cattedrale di Ferrara fu dunque un edificio extraurbano posto alla confluenza dei due rami del Po: il Volano ed il Primaro. Nel 1135 venne consacrato il nuovo duomo ferrarese attualmente collocato nel centro cittadino: con la traslazione delle reliquie di San Giorgio concessa dal Papa Innocenzo II. In S. Giorgio, oramai semplice parrocchia, rimase il corpo del martire Maurelio ed un Collegio di Canonici Regolari guidati da un Priore. Ad essi, riformati nel 1338 da Papa Benedetto XII in “Canonici Regolari dell’Ordine di Sant’Agostino”, seguirono nel 1372 i “Canonici Lateranensi”. L’ordine monastico degli “Olivetani” entrò ufficialmente in possesso della chiesa solamente nel 1415 dopo un periodo di profonda crisi per il monastero e per il territorio circostante causato anche dalla grave epidemia di peste che piegò la città nel 1383. Il 26 maggio del 1415 avvenne la presa di possesso giuridica della chiesa e di tutti i beni relativi. Il Marchese Niccolò III, che aveva personalmente voluto l’arrivo degli Olivetani in Ferrara, consegnò loro un luogo oramai abbandonato e fatiscente che necessitava di ampie opere di ristrutturazione. Solamente nel 1473 si diede inizio ai lavori di vera e propria riedificazione del complesso monastico con la chiamata di alcune importanti figure tra cui l’architetto Biagio Rossetti. Il 18 novembre 1476, con licenza del Vicario del Vescovo Bartolomeo della Rovere Patriarca di Gerusalemme, la chiesa fu nuovamente consacrata ai Santi Giorgio, Maurelio e Lorenzo. Nel 1485 terminarono ufficialmente i lavori per la costruzione della torre campanaria, unica parte di tutto il complesso che la critica attribuisce integralmente al famoso architetto. Il forte terremoto che colpì nel 1570 tutto il territorio ferrarese, non risparmiò il Polesine di S. Giorgio: particolarmente ferita fu la parte orientale della chiesa. In tale occasione l’architetto ferrarese Alberto Schiatti fu incaricato di provvedere alla costruzione di una nuova abside, del coro ligneo, della pavimentazione e dell’altare maggiore. Negli anni 1708-1709, la chiesa fu quasi demolita sotto i colpi di cannone provenienti dalle truppe pontificie che, dai baluardi dell’Amore, di Sant’Antonio, di San Giorgio e della Montagna, cercavano di difendere la città dall’esercito prussiano insediato proprio nel monastero. In seguito a questi eventi venne ristrutturato il campanile e venne accorciata la navata di circa dieci piedi, cioè di un’intera campata. Ritornata la pace infatti l’Abate Bottoni, chiamò gli architetti Francesco Mazzarelli e Giacomo Bottoni che curarono il restauro del monastero, il prospetto di accesso al convento ed ingrandirono la piazza del mercato antistante. La nuova facciata, rifatta nel 1722 su disegno dello scultore Andrea Ferreri, è ancora oggi ornata da un bassorilievo marmoreo raffigurante S.Giorgio a cavallo che trafigge il drago. Attualmente il monastero è retto dai padri dell’Ordine Olivetano. Questo interessante luogo di Ferrara è diventato un ambito di sperimentazione applicativa per testare e valutare metodiche innovative di acquisizione di forme e caratteri dell’architettura storica. Lo spazio pubblico, definito da architetture e quinte urbane costituisce un complesso ed articolato banco di prova per le tecniche di rilievo tridimensionale più innovative. La sperimentazione sviluppata a Ferrara, nel luogo urbano disegnato dal complesso monastico di San Giorgio Fuori le mura, permette di comprendere i passaggi metodologici e applicativi della tecnica di rilievo 3D sviluppata con tecnologia Cyrax System (modello 2500) e software CGP e Cyclone. Rilevare attraverso un sistema avanzato permette di gestire il progetto di rilievo in una seconda fase (seguente quella di acquisizione) e di utilizzare tali dati su base digitale per raggiungere con precisione metrica e qualità morfologica il disegno dei fronti, il dettaglio architettonico e i particolari decorativi delle facciate.

Crediti:

Responsabili della ricerca:

Marcello Balzani, Claudio Alessandri, Nicola Santopuoli (Università degli Studi di Ferrara, Centro DIAPReM)


Enti coinvolti:

La ricerca è iniziata nel 2001 con una serie di sperimentazioni didattiche e di ricerca fino al 2004. Le esperienze si sono sviluppate all'interno della Facoltà di Architettura nei corsi del V anno di Degrado e Diagnostica dei Materiali nell'Edilizia Storica (responsabile Nicola Santopuoli) e di Disegno Automatico, integrato con il modulo di Sicurezza ed Affidabilità delle Costruzioni (responsabili rispettivamente Marcello Balzani e Riccardo Cami).

La parte della ricerca collegata all'analisi strutturale è stata sviluppata nel corso di Sicurezza ed Affidabilità delle Costruzioni, modulo di 60 ore del Corso Integrato di Disegno Automatico della Facoltà di Architettura di Ferrara (a.a. 2003-2004) . Il corso si proponeva come obiettivo di fornire agli studenti strumenti pratici per: comprendere il funzionamento dal punto di vista strutturale degli edifici; conoscere le principali tecnologie costruttive degli elementi architettonici; condurre analisi strutturali mediante software di calcolo agli elementi finiti, al fine di risalire alle cause dei dissesti e proporre l’intervento di risanamento strutturale più opportuno.
Il corso si componeva innanzitutto di una fase didattica, improntata all’insegnamento dell’utilizzo del software MSC.Marc di simulazione e calcolo strutturale agli elementi finiti (FEM), e al riconoscimento dei principali meccanismi di dissesto strutturale, in particolare per quanto riguarda le opere murarie di edifici storici; le lezioni si svolgevano mediante lezioni teoriche, esercitazioni al computer e illustrazione di esempi di progetti e ricerche compiute dal Sad Lab (Structural Analysis and Design Laboratory laboratorio della Facoltà di Architettura di Ferrara) e da altri centri di ricerca (ENEA).
Alla fase didattica è stata affiancata una fase di approccio diretto alle strutture storiche, che in particolare nel presente anno si è concretizzata nello studio del chiostro facente parte del complesso della chiesa di San Giorgio a Ferrara, le cui pareti presentano lesioni e deformazioni che, pur non essendo preoccupanti dal punto di vista della sicurezza statica dell’edificio, sono significative per l’individuazione dei meccanismi statici e dello stato di equilibrio strutturale nelle murature che costituiscono le sue strutture di elevazione.

Inoltre la Facoltà ed il Dipartimento di Architettura sono impegnati in una ricerca storica, documentale e di rilievo sul patrimonio architettonico dell’Arcidiocesi di Ferrara e Comacchio (coordinata per la parte storico-architettonica dal Prof. Adorni) della quale il Monastero è un prestigioso gioiello.
Inoltre il rilievo, che è in fase di completamento, è stato eseguito all’interno dei programma di ricerca nazionale: Ministero dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica, Metodologie innovative integrate per il rilevamento dell’architettura e dell’ambiente, coordinatore scientifico: Mario Docci. Titolo del progetto relativo all’unità locale: Laser scanner 3-d; analisi strutturale; modellazione 3-d tecniche integrate; rilievo ; metodologie innovative, responsabile unità operativa: Claudio Alessandri.

Il gruppo operativo del "Nub Lab", centro 3D del Dipartimento di Architettura di Ferrara afferente al DIAPReM era formato da: Marcello Balzani (Università di Ferrara, Direttore Nub Lab), Manuela Incerti (Università di Ferrara), Federico Uccelli (Università di Ferrara), Federico Ferrari e Alessandro Grieco, (rilievo).

Da alcuni anni il Monastero, attraverso una proficua collaborazione con i padri olivetani, è stato scelto a luogo di sperimentazione e di ricerca per realizzare un coerente ed approfondito studio che non solo ripercorresse le radici della storia ma anche meglio potesse descrivere lo stato conservativo del complesso nelle sue molteplici componenti architettoniche. Si ringrazia per la collaborazione il preg.mo Sig. Parroco di San Giorgio del Monastero: Padre Nazzareno